mercoledì 5 maggio 2010

Bentornato Ale e reforço escolar

Ho letto sulla newsletter delle Piagge prima e sui siti di Corriere e Repubblica di Firenze che Alessandro Santoro è tornato alle Piagge. I miei ringraziamenti a quel testone di Alessandro che ha fatto lo sforzo di relativizzare il proprio sentire (disponibilità a volte difficile per chiunque), al Vescovo che - a mio avviso con coraggio - ha colto gli spiragli e ha dato una nuova chance a un prete, a un amico, ma anche ad una Chiesa locale che sappia far convivere in se sensibilità differenti, agli organismi di partecipazione della Chiesa di Firenze che da quel poco che so hanno caldeggiato una ricomposizione e - presumo - a chi nell'ombra si è messo nel mezzo per far emergere la reale portata della crisi e ricercare una soluzione che mi è parsa rispettosa delle verità, equilibrata e in prospettiva costruttiva. Grazie davvero. Mi sento più leggero. Ale, bentornato!


Qui le cose procedono. Da un paio di mesi abbiamo iniziato in parrocchia un progetto di "reforço escolar". Si tratta di un modo per accompagnare e sostenere i ragazzi che, a causa principalmente di situazioni familiari difficile e della sua fragilità, la scuola non riesce a seguire come si deve e arrivano a 13 o 14 anni senza aver ancora imparato a leggere e scrivere - senza parlare del resto - e con poche speranze di farlo in seguito. Con quali aspettative di vita e lavoro in una società in continua crescita ve lo lascio immaginare.

L'estate scorsa passai una giornata con (il Professor) Mauro Barsi, il fondatore del Progetto Agata Smeralda. Come sempre succede, anche lui mi chiese le mie impressioni a quasi due anni di Bahia e molto sinceramente gli dissi come - a mio vedere e con tutti i limiti di un'esperienza così breve - fosse necessario accompagnare i cambiamenti della società brasiliana. In pratica sostenevo che la priorità sociale in questo momento non fosse più il sostegno alle scuole, che ora sono abbastanza diffuse, ma che le emergenze fossero diventate gli asili, assolutamente trascurati dai municipi, e progetti di accompagnamento extrascolastico per i ragazzi. Gli raccontavo di una mia visita nell'area delle palafitte e dell'esperienza stringente di aver visto una ragazzina che viveva in un tugurio seduta in un lettino disegnando su un libro di testo.

Sono anche riuscito a realizzare uno spezzone di video (anche questo, come tutto il resto realizzato tutto sotto Linux. Mi allargo un po', ma cosa volete...). Eccolo. Forse vederlo aiuta a capire.



Avevo quasi dimenticato la conversazione quando a Dicembre Mauro mi chiama per farmi gli auguri di Natale e nell'occasione insiste perché accetti la proposta di mettere in piedi un progetto basato sulle intuizioni manifestate nel colloquio. Scoprirò poi che, senza nessuno scambio preventivo, ero in perfetta sintonia con le riflessioni del Progetto Agata Smeralda.

Lì per lì sono rimasto spiazzato: un conto è fare diagnosi e un altro tentare soluzioni: non ho la minima esperienza, e anche la parrocchia è piuttosto impreparata a questo. Però non mi è sembrato giusto perdere questa opportunità e ho deciso insieme alla parrocchia di accettare. Abbiamo iniziato con un piccolo progetto di due classi di 15 ragazzini ciascuno selezionati dalla direttrice di una scuola nella zona più povera della parrocchia, con volontari della parrocchia e con due insegnanti e una donna delle pulizie contrattati. Ho insistito che la parrocchia si facesse carico dell'adeguamento dei locali e soprattutto di un giro di volontari per preparare le merende e di animazione di attività extradidattiche (informatica, teatro, musica...) oltre che della raccolta di alimenti presso i negozianti della zona. Solo gli stipendi di insegnanti e addetta alle pulizie sono pagati con fondi passatimi dal Progetto Agata Smeralda.

La ragione è duplice: 1. se la parrocchia assume deve farlo sul serio e non solo nominalmente. 2. i ragazzi hanno bisogno di conoscere altri adulti per ricevere da loro quello che nel loro ambiente non ricevono in termini di attenzione, affetto, modelli di comportamento. La sede è il centro pastorale che almeno si riempie di vita (a volte anche troppa...).


Stiamo pagando lo scotto dell'inesperienza, ma anche sentiamo di aver iniziato una cosa potenzialmente decisiva per questi ragazzi e per il quartiere.


Naturalmente vi terrò al corrente degli sviluppi.


Oggi niente piada. Invece una chicca. Seguendo il successo di "Caminho das Indias" Rede Globo ripresenta una "novela das 8" ambientata in Brasile e all'estero. Stavolta tocca all'Italia. L'impressione è che sia una raccolta di cartoline, ma che avrà come effetto una fiammata di interesse per il Belpaese. Vi allego un trailer per rendervi conto.



Fate i bravi.
Luca

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1 commento:

  1. Ciao Don Luca...
    Leggiamo con interesse i tuoi post e ti ringraziamo di cuore. I video che hai inserito sono davvero molto esplicativi...e ovviamente anche molto amari.
    Un abbraccio e ci vediamo ad agosto!
    Sofia e Lorenzo

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