martedì 27 dicembre 2011

Un colibrì che comincia a volare

Salve,


“Molto tempo fa una foresta piena di alberi, uccelli e fiori cominciò a prendere fuoco. Gli animali correvano per salvare la pelle. Fu in qul momento che il leone si fermò vedendo che un colibrì prendeva acqua dal fiume, la buttava sul fuoco e tornava verso il fiume. - Ah, colibrì! Pensi di riuscire da solo a spengere questa fiamma immensa? Disse il leone. - E il colibrì rispose: - So che non posso spengere questo fuoco da solo, sto solo facendo la mia parte”.  Betinho

Questa storiellina ha ispirato il nome del nuovo progetto che vi avevo preannunciato e nel quale mi sto “empolgando” come si dice da queste parti. E non da solo: c’è un bel gruppetto di bella gente anch’esso “empolgado”.
Il nome sarà “Beija-flor da Maçaranduba” (Colibrì di Maçaranduba).


Il nostro progetto è sempre lo stesso: accogliere a due anni i bambini le cui famiglie hanno più difficoltà e accompagnarli tendenzialmente fino alla maggiore età, inizialmente con l’asilo, poi con un doposcuola e infine con corsi e incontri di formazione umana e di professionalizzazione.

Inizieremo con l’asilo e il doposcuola, quest'ultimo già fatto dalla parrocchia come progetto-pilota, e ogni anno continueremo ad accompagnare i bambini che escono dall’asilo, oltre a continuare a seguire gli "antichi".

La parrocchia metterà inizialmente a disposizione il centro pastorale, che stiamo adattando, e ci metteremo da subito in cerca di una sede più ampia per lavorare meglio e avere lo spazio per accogliere ogni anno un nuovo gruppo.


Con i ragazzi vogliamo lavorare molto sulla formazione, sull’autostima e sulle capacità di espressione e relazione per metterli in grado di riuscire nella vita, nonostante la partenza svantaggiata per chi nasce in favela.

Nascendo ora, il progetto non può ancora contare su finanziamenti stabili. Io e Paolo ci daremo da fare per rompere le scatole ad amici e parenti perché ci aiutino in questo momento iniziale. Preparatevi. Tra l'altro l'idea di spostare su questo progetto i soldi già raccolti non si è concretizzata perché la quasi totalità dei dipendenti della "Frutos de mães" con la nostra uscita si è licenziato e abbiamo pensato fosse giusto trovare un accordo pagando le indennizzazioni previste, col risultato che i soldi sono evaporati. E vabbè.

Devo però riconoscere con piacere che un po’ di base, grazie ad Agata Smeralda, in realtà l’abbiamo. Conto in ulteriori aiuti da parte loro, anche se vorrei davvero chieder loro il minimo indispensabile, perché so bene che il “trattamento privilegiato” che mi riservano, anche solo come concittadino, di fatto finisce per assorbire finanziamenti che potrebbero andare ad altre situazioni con lo stesso bisogno, o magari maggiore. Non credo si possa guardare solo al proprio orto.

In questo periodo ripeto sempre al gruppo col quale lavoro che il progetto può nascere con la credibilità che io e Paolo abbiamo costruito presso amici e istituzioni negli anni italiani, ma può sopravvivere solo con la credibilità che lo stesso progetto si costruirà qui in questa realtà.

Per rendere autonomo il prima possibile il progetto puntiamo su 5 “gambe”
  1. Un progetto di cui ci sia davvero bisogno, e in questo mi pare che ci siamo, anche se va ben motivato.
  2. Una qualità di lavoro eccellente. Decisivo su questo sarà la scelta del personale, ma io conto molto su Francisca che, dopo un lungo corteggiamento da parte mia, ha accettato di assumere la direzione e su Cláudia, la coordinatrice pedagogica che ha dato prova di coinvolgimento nel progetto.
  3. Una rendicontazione “paranoica”. L’idea è di lavorare il più possibile attraverso la banca perché le operazioni siano del tutto trasparenti. Una contabilità trasparente e ben strutturata e un’amministrazione in regola con tutte le normative, iniziando da quelle sul lavoro.
  4. Il coinvolgimento della comunità nel progetto sia nella valutazione e nelle proposte di miglioramento, che nel finanziamento.
  5. Una buona divulgazione.

Ognuno di questi punti va sviluppato e concretizzato. Se ci riusciremo sono convinto che il progetto non solo riuscirà a sopravvivere, ma sarà un esempio per gli altri. Siamo presuntuosi, e vogliamo esserlo.

Naturalmente (vedi punto 5) vi terrò al corrente dell’evoluzione e dei bisogni. Voi intanto cominciate a pensare a cosa potete fare per darci una mano. Ci conto. Intanto stiamo preparando un preventivo dettagliato che divulgherò appena pronto.

Nel frattempo... Fate i bravi.

Luca

P.S. Qui è cominciata la stagione delle feste e noi invece a lavorare sul progetto! Ma insomma qualcheccosina vedremo comunque di farcela scappare...

P.P.S. Buon Anno!

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giovedì 22 dicembre 2011

Buon Natale

Salve,

Ho trovato in rete un video delizioso sulla nascita di Gesù. Lo so, è in portoghese, anche con una forte "calata" che lo rende più difficile da capire, ma resta delizioso.


Un buon Natale a tutti. Presto altre notizie.

Fate i bravi. Luca

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