lunedì 24 maggio 2010

Jessica, 17 anni. Ammazzata per errore.

Jessica, una ragazza di 17 anni la cui casa è a pochi metri dalla Matriz venerdì della scorsa settimana è andata a trovare il suo ragazzo a Mata Escura, un altro bairro periferico. Domenica aveva da poco finito di telefonare a casa per dire che stava per rientrare quando è entrata in un bar con la "cognata".

Succede che la cognata aveva una storia con un uomo sposato e sembra che proprio il bar fosse il luogo degli incontri. Entrando nel bar la moglie del tizio la chiama sul cellulare. Non si erano mai incontrate, ma sicuramente c'erano state telefonate tempestose tra le due. Per evitare problemi la cognata passa il cellulare a Jessica chiedendole di rispondere per troncare rapidamente il discorso.

La ragazza risponde, ma non riesce ad interloquire con la donna furiosa. L'ultimo errore della sua giovane vita. Uscendo dal bar la moglie - che evidentemente aveva sospettato qualcosa e stava aspettando - aggredisce la donna che aveva visto rispondere al cellulare e la colpisce con una coltellata alla gola e una al cuore. Jessica viene portata all'ospedale, ma non ce la fa.

In questi tre anni di morti assurde ne ho viste, ma questa le batte davvero tutte. Come un popolo così accogliente manifestare esplosioni di violenza così violente mi è ancora incomprensibile.

Non conoscevo Jessica di persona, almeno spero, ma conoscevo alcune sue parenti. Oggi c'è stata la Messa "de 7º dia". Difficile qualunque commento.

Alla televisione ci sono i Fantastici 4 e Silver Surfer, ma non credo di arrivare alla fine.


Oggi niente foto, né piade. Non è aria. Perdonate.

Scusate il post peso. Ogni tanto scappa.

Ah, non vi preoccupate. Davvero. Qui le cose si metabolizzano in fretta. Domani, quando i primi leggeranno il post, sarà già passato. Rimane qualche segno, ma si va avanti.

Abraço. Luca

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