mercoledì 5 dicembre 2007

Aggiornamenti baiani 1

4.12.07

Ciao a tutti.

stamani, alle prime luci dell'aurora, siamo stati svegliati dai foguetes (fuochi di artificio, botti). Erano in onore di Santa Barbara, protettrice di pompieri, artiglieri, muratori e in generale di chi lavora con fuoco e esplosivi.

A dire la verità dopo che il Concilio aveva deliberato di abbozzarla con il culto di santi la cui storicità era dubbia la festa liturgica di S. Barbara era stata soppressa. Ma pompieri, minatori, artiglieri ecc. non ne hanno voluto sapere.

Qui nella Bahia, poi, S. Barbara è soprattutto la santa cattolica il cui culto è legato a quello di Yansâ, orixa (divinità) del Candomblé.


Donna che inghiotte il fuoco. Leopardo che mangia peperoncino crudo. Osò entrare nel paese dei morti e ne uscì viva. Possiede la capacità di trasformarsi in bufalo che corre nella savana.

Dice Jorge Amado (Bahia di tutti i Santi): «Yansã è conosciuta anche come Oyá e quando è Oyá Bali comanda gli eguns (spiriti), padrona dei morti. È l'orixa dei venti e delle tempeste. Guerriera coraggiosa ha accompagnato il marito Xangô in guerra. È stata la sua terza moglie. Divinità del fiume Niger, ama comandare, sensuale e inflessibile. Nel sincretismo bahiano è Santa Barbara e c'è un mercato con il suo nome nella Baixa dos Sapateros (dove ha sede il corpo dei pompieri. n.d.Luca). Collane di perline viola, vesti rose. Usa spada e eruexim (una specie di scacciamosche o frustino. n.d.Luca) fatto con coda di bue. Mangia capra, gallo, acarajé. Non mangia abóbara, ha un carattere difficile. Saruto: Eparrei!. La più vecchia delle Yansãs si chiama Oyá Ijebé».

Le sue figlie, nel senso di donne che hanno i suoi tratti e possono fare il cammino di iniziazione al suo culto, possiedono l'archetipo delle donne audaci, sensuali, sfrenate e autoritarie: donne di grande fedeltà che possono lasciarsi andeare a manifestazioni di estrema collera. Sono molto gelose, energiche e volitive, nervose e dinamiche. Conquistano e dominano gli uomini.


Domenica scorsa giornata campale. Alla seconda messa, nella chiesa madre, 5 battesimi. Ho stupito tutti per la scioltezza con cui ho condotto la celebrazione.

Al pomeriggio, insieme a 30.000 persone, allo stadio. Non per la partita del Bahia (anzi lo stadio era quello della squadra rivale, il Vitoria), ma per la beatificazione di Irmá Lindalva, martirizzata a coltellate nel 1993. Siamo partiti di casa prima di mezzogiorno e siamo rientrati alle 9. La celebrazione è stata preceduta da uno spettacolo coreografico che dalle tribune si sono goduti. Noi preti eravamo nel campo e abbiamo visto poco. Possiamo dire che facevamo parte dello spettacolo.

Impressionante l'ingresso in campo dei due simboli della religiosità bahiana: il crocifisso detto "Senhor de Bomfim" e la statua di "Nossa Senhora da Conceição da Praia" (non a caso sincretizzati con i due orixá più importanti: rispettivamente Oxalá e Iemanjá). Un'ovazione che avrebbe fatto invidia alla seleção (nazionale). Nell'occasione ho conosciuto un paio di preti italiani, un comboniano e un fidei donum di Bologna. Tutto serve.

Per il resto tutto bene. Ho scattato qualche foto della casa:

questa è la nostra strada con a fianco la casa (quella blu)



Ecco poi la nostra cucina:



e infine l'angolo che più amiamo



Allora vi ho tediato abbastanza. Un'ultima cosa: non amo mandare in giro email con molti indirizzi aperti per cui questa è l'ultima. Per favore divulgatela ancora una volta, poi mantengo questo indirizzario. Chi non c'è e vuole continuare a ricevere notizie mi scriva e chi c'è e non le vuole me lo dica.

Un abbraccio a tutti. Luca

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