domenica 6 gennaio 2008

Come ho registrato il mio ingresso in Brasile

Ciao a tutti.

Anche qui, anche se 4 ore dopo che in Italia, è arrivato il 2008 e mi ha portato un regalo atteso a lungo.


Ieri finalmente ho completato la registrazione del mio ingresso in Brasile. Di per se la cosa è quasi banale (anche se un po' più complicata di come la presentano in consolato). Invece...

Intanto la Polizia Federale (l'FBI de noartri) ha trasferito il nucleo che si occupa delle registrazioni dalla sede centrale presso il porto nella città bassa all'aeroporto. A prima vista sembrerebbe una buona idea, dato che ormai chi arriva in nave è una minoranza quasi trascurabile. Il problema è che uno la registrazione non la fa appena scende dall'aereo, ma nei giorni successivi. E andare all'aeroporto è 10 volte più lontano e noioso e impegnativo come tempo che andare alla sede centrale. Pois è.


Allora la prima volta vado lì seguendo le indicazioni del Consolato e mi presento con il passaporto e la richiesta originale del visto timbrata dal Consolato stesso.

A quel punto scopro che servono anche le fotocopie delle pagine essenziali del passaporto autenticate ufficialmente (qui è una sezione del Tribunale che si occupa di queste cose, il Cartorio), 2 fototessera e la ricevuta del pagamento bancario di due piccole tasse delle quali però devo compilare il formulario su Internet.

Tudo bem. Pe José Antonio, il gesuita che ha retto la parrocchia gli ultimi due anni, mi ha stampato i moduli, ho perso mezza giornata al Cartorio per autenticare le fotocopie e contestualmente, "abrir firma", cioé registrare la mia firma perché possa valere negli atti ufficiali. Uscendo mi sono fermato a farmi le foto. Sono andato al Banco do Brasil per pagare le tasse e contestualmente iniziare la procedura per il rilascio del CPF, il nostro codice fiscale. Il giorno dopo sono andato alla Receita Federal dove mi hanno completato la procedura e assegnato il numerto di CPF.

Torno all'aeroporto con tutto il necessario, ritirano i documenti, mi prendono le impronte digitali e, al momento di completare la registrazione, colpo di scena: al visto manca l'"Amparo legal". Che c____o è l'amparo legal? Il mio portoghese ancora scarso non mi consente di capire.


Tudo bem. Torno a casa e telefono in Diocesi per farmi aiutare, ma non cavo un ragno da un buco. Preparano una dichiarazione con la quali si impegnano a camparmi e, se il caso, a rimandarmi in Italia. Aspettiamo il ritorno del Cardinale dal Concistoro, firma, giornata persa al Cartorio per farmela autenticare e di nuovo all'aeroporto dalla Polizia Federale.

Quel foglio non serve a nulla. Mi rispiegano che manca l'amparo legal. La domanda si ripresenta nella stessa forma di poche righe sopra. Richiedo spiegazioni. Comprendo solo che l'arcidiocesi di qui deve entrare in contatto con il Ministero degli Esteri brasiliano.

Chiedo per favore un numero di telefono per non dover essere io a spiegare il problema alla segretaria di dom Geraldo e il capo dell'immigrazione, gentilissimo, mi da il suo cellulare per farsi contattare.

Vado subito in curia, trovo donna Ada e le chiedo il favore di telefonare. Telefona e non capisce nulla di quello che mi viene detto. Mi consiglia di rivolgermi al Vice-Consolato italiano lì vicino.


Tudo bem. Il giorno dopo vado al Consolato e, dopo l'attesa di prammatica, parlo con le impiegate. Il nulla mi avvolge! Gentilmente chiamano il Console (onorario) che sta arrivando. Aspetto il console che a sua volta telefona al policial. Scopro che si conoscono e sono in confidenza. Finalmente qualcuno capisce qualcosa. Mi spiega che il Consolato brasiliano a Roma ha dimenticato di mettere sul visto un rigo che dia ragione del motivo per cui il visto mi è stato concesso (amparo legal). Senza quel rigo la Polizia non può registrarmi. Bisogna sentire al Ministero degli Esteri qual è la procedura per aggiungere quel rigo.

Torno da donna Ada e le faccio chiamare il console. Finalmente capisce anche lei e fa una fotocopia del passaporto per interessarsi.

Il giorno dopo mi da il nome e l'indirizzo di una suora a Brasilia disponibile a seguire l'iter presso il Ministero degli esteri. Mando passaporto e qualche soldo per le spese e il disturbo via SEDEX (una specie di corriere delle poste). Passano i giorni. Telefono per sapere almeno se il passaporto è arrivato e mi dicono che va tutto bene, ma che il ministero ha i suoi tempi.

Il 24 mattina arriva il SEDEX col passaporto con l'annotazione e vado di corsa all'aeroporto. Naturalmente il giorno prefestivo è chiuso. Bischero io.


Tudo bem. Torno il 26 e finalmente mi fanno la registrazione e mi restituiscono il passaporto. Ma mentre sono in autobus per tornare a casa arriva una chiamata sul cellulare. È la Polizia Federale: la fotocopia autenticata della pagina del passaprto con il visto che ho lasciato loro ormai è superata perché non contiene l'annotazione aggiunta successivamente dal ministero. Che per favore ne facessi una nuova, autenticata in cartorio, e gliela facessi avere. In effetti hanno ragione.


Il giorno dopo vado al Cartorio per scoprire che 26, 27 e 28 sono chiusi. 29 è sabato, 30 domenica, 31 prefestivo, 1 festivo. Tudo bem. Si va all'anno nuovo. 2 e 3 devo rimanere in casa perché, approfittando del ritorno del passaporto, abbiamo chiesto una linea telefonica e non si sa quando il tecnico arriva.

Finalmente il 3 sera il tecnico arriva, gli mostro il passaporto per dimostrare che sono veramente io e lui fa il suo lavoro. E così ieri posso andare al Cartorio appena apre. Faccio la coda di prammatica per scoprire che il servizio di autenticazione delle fotocopie quel giorno comincia alle 11. Se ho fretta posso andare al cartorio vicino.


Tudo bem. Vado al cartorio vicino, altra coda, finalmente alle 10 ho la mia fotocopia autenticata. Prendo l'autobus e vado all'aeroporto. Quando mi presento con la fotocopia mi guardano malissimo. "Dov'é il procedimento?". "Ce l'avete voi!". Fortunatamente ora il portoghese mi consente di spiegarmi meglio e racconto cosa è successo. Mostro il passaporto perché possano risalire al procedimento e finalmente il poliziotto torna col mio fascicolo. Va tutto bene.


"Agora està tudo certo?". "Tudo certo!". "Graças a Deus!".


Tra poco comincerò a preocuparmi per il rinnovo.

Morale: in questa vicenda mi sono sentito molto extracomunitario. Penso faccia bene.


Seguono presto altre notizie.

Abraço. Luca

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