lunedì 12 aprile 2010

Blog, un grande prete e cambiamenti nell'asilo

Salve gente,

anche qui la Pasqua è passata. È interessante iniziare l'anno pastorale con il Ciclo pasquale (Quaresima, Pasqua e Tempo pasquale). Dà un'altra prospettiva alle cose.

Come avete notato riprendo a comunicare con questo nuovo strumento, il blog, che spero sia gradito ai più. Mi dà il vantaggio di semplificare la macchinosità degli invii multipli (sono arrivato a 14 liste, un po' troppe) e il divertimento di recuperare le mie vecchie lettere prima che vadano perse. Qualcuno me lo aveva anche chiesto. Mi pare manchi la primissima, non so se altre. Chi ne avesse di non pubblicate (di quelle "pubbliche" evidentemente) è pregato di rimandarmele e le inserirò al loro posto. Immagino che nell'immediato qualche "lettore" lo perderò, ma forse sarà compensato da una divulgazione più semplice e un accesso più immediato da parte di eventuali nuovi. E sennò pazienza. Chissà poi che la novità non mi incentivi a farmi vivo un po' più spesso.

Lasciatemi iniziare con il ricordo di un grande prete. Man mano che l'ho conosciuto sono cresciuti in me stima e affetto per Elio Agostini. Amici possono testimoniare che in tempi non sospetti l'ho definito il prete migliore della Diocesi. Di lui ho ammirato la coerenza e lo spirito costruttivo che ha accompagnato ogni sua iniziativa anche e soprattutto nei momenti più scoraggianti e frustranti, la sua totale mancanza di affettazione, un grande equilibro e una bonaria autoironia. Prima di partire per il Brasile ho voluto ringraziarlo. Speravo potesse venire a trovarmi, ma ormai lo farà in un altro modo. Preghiamo per lui, per la sua comunità e per la nostra Chiesa. Sicuramente sta facendo la stessa cosa per noi. Scrivere queste poche parole ha liberato alcune lacrime che da giorni non riuscivano a uscire. Bene. (Mi scuso per la foto pessima: è l'unica che ho trovato su internet).


L'asilo "di Tia Mira" sta continuando la sua evoluzione. Come vi ho raccontato in passato sta attraversando un momento di forte difficoltà. Tia Mira da tempo non è più in condizioni di portarlo avanti. Il coinvolgimento della famiglia, all'inizio un punto di forza dell'asilo, si è progressivamente trasformato in elemento di debolezza man mano che Tia Mira ha perso la forza di mantenere chiara la priorità dell'attenzione ai bambini.

Così progressivamente l'incapacità di Tia Mira (che io ben comprendo...) di tenere una contabilità e una documentazione precisa e aggiornata si è saldata ad un "appetito" sempre crescente dei familiari, con i risultati che si sono visti.

Da parte mia lo sforzo (man mano che prendevo coscienza della situazione) è stato quello da un lato di non lasciar morire l'asilo (che rimane l'unico appoggio a tanti bambini e famiglie che non hanno nulla) e dall'altro di forzare un cambiamento.

Il 2009 e i primi mesi di quest'anno sono stati tutti dedicati a imporre un'amministrazione corretta, cosa che ha dato sostanziali risultati, nonostante alcune sbavature. L'asilo è così riuscito a pagare i debiti con gli insegnanti, cosa che maggiormente mi angustiava, e a tornare in pari con luce e telefono. Rimangono due importanti debiti uno con l'acquedotto e l'altro con un negozio che ha anticipato molti generi alimentari. Purtroppo dovranno avere un po' di pazienza.

Con quello che c'era in cassa non era pensabile riaprire e né io ne le Volontarie (le consacrate laiche, alcune delle quali italiane, che vivono nella parrocchia) avevamo intenzione di liberare ciò che avevamo da parte senza un piano credibile e rigoroso.

Un paio di mesi fa il punto di svolta, protagonista Agata Smeralda (che qui ora si chiama "Conexão vida"). Conoscevano l'asilo da molto tempo ma, pur mantenendo alcune adozioni, si erano progressivamente distaccati percependo perfettamente ciò che stava accadendo. Dora e Sara (due figlie di Tia Mira che fortunatamente hanno dirazzato dal resto del clan) andarono ad esporre la situazione e chiedere appoggio. All'inizio la reazione è stata piuttosto freddina, poi man mano che elencavano i mutamenti in atto e soprattutto la presenza mia e di Luisa dietro l'evoluzione, c'è stato un interesse più concreto e la promessa di una presa in carico. Condizione essenziale un nuovo consiglio espressione non più della famiglia ma della comunità e la garanzia che io Luisa continuassimo ad accompagnare il processo.

Rincuorati da questo ho dato l'ultimatum agli altri componenti della famiglia che hanno accettato di tirarsi indietro e ho chiesto a tre eccellenti persone della parrocchia la disponibilità a rimboccarsi le maniche per i bambini dell'asilo. Dora rimane la presidente, io assumo la vicepresidenza finché dura la situazione di emergenza, João Brito è il segretario, João Ameno il responsabile degli acquisti, Leda la tesoriera. Luisa non può entrare nel consiglio (l'Istituto glielo vieta), ma continua a collaborare. Insieme a Márcia di Conexão Vida formeremo un Colegiado per gestire insieme la situazione.


Attualmente le nostre risorse ci consentono più o meno 3 mesi di vita. C'è comunque entusiasmo e convinzione che questi mutamenti presto porteranno i loro frutti. Speriamo bene. Sarebbe una beffa morire risanati.

Intanto siamo riusciti ad aprire e sono arrivati i primi bambini. Le foto le ho scattate stamani.


Guardandoli viene da pensare che ne vale la pena.


Oggi sono 20 anni che sono stato ordinato prete insieme a Giovanni Alpigiano, Andrea Bigalli, Francesco Cianchi, Giovanni Momigli e Michele Scudiero. Più o meno acciaccati ci siamo ancora tutti: non era scontato. C'è ancora pendente per loro (e per Alessandro Santoro che ci ha raggiunto a ottobre) l'invito a festeggiare (in differita) la ricorrenza qui ai tropici. Mi farebbe piacere ma - seguendo il pessimo esempio di Tommaso - finché non lo vedo non ci credo. Ma auguri affettuosi comunque.

Piada conclusiva: Quattro baiani, dopo aver rapinato una banca, fermano la macchina pochi chilometri dopo. Uno domanda al capo: - Contiamo i soldi? E il capo: - Perché darsi tanto da fare? Tra poco ce lo dice il telegiornale!

Fate i bravi. Luca

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