domenica 27 giugno 2010

Dengue e il CD di Mariene

Salve,
Venerdì ho avuto un altro battesimo baiano, un po' meno piacevole del Samba, della Capoeira, ecc. ma tant'è.

Dopo un febbrone da 39,6, al pronto soccorso (qui non esiste medico di base) dopo 7 ore di attesa durante le quali ho ricevuto un'endovena di novalgina, 2 sacche da 1/2 litro di soluzione fisiologica e un esame del sangue - cose che qui sembrano la procedura standard in caso di febbre alta - il medico ha diagnosticato la dengue, malattia che sta diventando endemica e che ha avuto il suo momento di gloria sui giornali italiani a inizio 2008 quando colpì con forza Rio de Janeiro. Noi possiamo stare tranquilli: anche se la situazione non è molto differente il nostro appeal mediatico è alquanto inferiore e quindi ben difficilmente usciremo sui giornali italiani. Tudo bem.

Esperienza interessante quella del pronto soccorso locale: ancora mi mancava. Tutto sommato, al di là di essere ingolfato, non funzionava male e il personale sembrava competente e disponibile.

Mi dicono che esistono vari tipi di dengue, ciascuno con le sue caratteristiche. In comune il fatto di essere un virus trasmesso da un particolare tipo di zanzara sfortunatamente piuttosto diffusa, almeno da queste parti. Come la zanzara tigre punge (anche?) di giorno.



Non esiste cura specifica: solo molti liquidi, alimentazione, botte di novalgina per tenere bassa la temperatura e riposo, cose che mi sforzo di fare.

Fortunatamente oggi avevo invitato a celebrare Pe. José Leal, parroco emerito, e così per la prima volta in oltre 20 anni sto passando una domenica senza partecipare a una Messa, nemmeno come "falso laico" come a volte mi piace fare per provare in prima persona le frustrazioni del popolo di Dio e illudermi così di migliorare.


Come promesso ecco la recensione de "Santo de Casa" della splendida Mariene de Castro. L'avevo preparata la settimana scorsa aspettando l'occasione di unirla a qualche altra notizia, e mi sembra ottima per risollevare il post.

La prima volta che l'ho sentita era ragazzina e accompagnava un'esibizione di ragazzi di un progetto sociale - "Sementes de Amanhã", mi pare - in giro per l'italia. C'era lo zampino di un giovane gesuita proveniente dall'Azione Cattolica di Firenze. Si esibivano nella piazza di Barberino, questa ragazzina tra una canzone e un'altra allattava il bambino, mi sembra di ricordare. I ragazzi erano ospitati dalle famiglie del paese e il mio amico Andrea mi ha detto di averla ospitata per quella sera. Questa ragazzina aveva una voce strepitosa. In piazza vendevano un CD autoprodotto e me ne accaparrai una copia che conservo gelosamente. Ho così scoperto che si chiamava Mariene de Castro, ma poi la cosa è morta lì.

Finché in uno dei miei viaggi nella Bahia ho scoperto un CD col suo nome e naturalmente l'ho comprato. Era "Abre caminho". Ho cominciato a informarmi e ho scoperto che questa ragazzina si era ormai fatta le ossa e si stava imponendo come interprete di Samba de Roda, il samba più tradizionale (ci sono anche il pagode, il samba de enredo, il samba de partido alto, il samba-canção e parecchi altri subgeneri. Un giorno che mi prende male vi propino una storia del samba che, con i suoi risvolti musicali, antropologici e politici, è meno banale di quello che sembra).

In questi tre anni l'ho vista progressivamente imporsi raccogliendo - con la sua benedizione - l'eredita di Beth Carvalho, che peraltro ama lanciare nuovi artisti (Nelson Cavaquinho, Cartola, Fundo do Quintal, Jorge Aragão, Zeca Pagodinho tra gli altri) tanto da essere definita la "Madrinha do Samba".
Ma veniamo finalmente al CD. Si tratta di una registrazione dal vivo, che almeno in qualche misura, si sforza di mantenere il clima di happening tipico degli spettacoli del genere. Certo lo spettacolo dal vivo nel Pelourinho al quale sono andato un paio di anni fa era un'altra cosa, non fosse altro che per il pubblico che non ha smesso un attimo di sambare. Ma questo in un CD non ci si può mettere.



Un terzo circa dei brani era già presente nel CD precedente, ma poco male. L'album ha tutti gli ingredienti del buon samba de roda: allegria, gioiosità, un fondo di amarezza, una spiritualità afrobaiana: la signora ama presentarsi in bianco e oro, i colori dei "Filhos de Oxum" e non fa mistero della sua devozione per il proprio orixá. Mi permetto di consigliarlo.
In particolare tra i brani ho apprezzato l'orgoglioso Falsa Baiana, il sempreverde Ilha da Maré, il giocoso Cirandas, l'animato Chico e Chica.


I giovani qui, come ovunque nel mondo, sono i più vulnerabili al marketing e si orientano verso generi più commerciali, in primis il pop anglosassone. Da questo punto di vista il tanto deprecato carnevale di Salvador (tra l'altro per la sua pesante contaminazione con le logiche commerciali) rappresenta un buon argine al definitivo sfondamento anglofono.

Vedo però che poi, crescendo, recuperano le proprie tradizioni, magari contaminandole col nuovo, come è giusto.

Bene è ora di smettere. Oggi niente piada, è già abbastanza umoristica la mia condizione di "dengoso" (gioco di parole in portoghese tra malato di dengue e vanitoso, affettato al punto di apparire effeminato).

Fate i bravi.
Luca

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2 commenti:

  1. Direi che ci dobbiamo portare insetticidi e cremine varie contro le zanzare... Sofia

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  2. @sofia
    Da queste parti di insetticidi e repellenti per zanzare ne trovi quanti ne vuoi...
    Quanto alle domande precedenti ti avevo risposto privatamente via Lorenzo (non ho il tuo indirizzo email), ma non sono sicuro che sia arrivata. Proprio oggi l'ho inviata di nuovo. Ciao

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